venerdì 15 novembre 2013

Amaranto

Che cos’è l’amaranto

L’amaranto è una pianta originaria del centro America, alimento fondamentale per gli Aztechi e gli Incas. Da tempo dimenticato, è stato “riscoperto” in USA negli anni ’60, ma è coltivato anche in altre zone del mondo. La pianta dell’Amaranto viene coltivata anche a scopo ornamentale, oltre ai chicchi sono edibili anche le foglie. Questa pianta l’abbiamo inserita tra i cereali perché molto affine ad essi come utilizzo in cucina, tuttavia non fa parte delle Graminacee e quindi non è un “vero” cereale, insieme al grano saraceno, la quinoa, e la manioca.

Qualità nutrizionali

L’amaranto è ricco di proteine, lisina, calcio, fosforo, magnesio e ferro, fino al 16%, le quali hanno un elevato valore biologico poiché, al contrario dei cereali veri e propri, contiene quasi il doppio di lisina, amminoacido essenziale di cui sono carenti quasi tutti gli altri cereali. Le sue benefiche proprietà sono dovute innanzitutto alla massiccia presenza di sostanze “benevole”. È anche una buona fonte di fibre (fino al 15%). L’assenza di glutine lo rende oltre che adatto alla alimentazione di chi è affetto da morbo celiaco, ai bambini nel periodo dello svezzamento.  In quantità minori troviamo: arginina, serina, acido glutammico, alanina e acido aspartico. In piccole quantità sono presenti anche vitamine del gruppo B e la vitamina C.


Immagine dal Web


Proprietà curative e benefici dell’Amaranto

Vista la completa assenza di glutine e l’abbondanza di fibre, l’amaranto è un alimento altamente digeribile, questo il motivo per cui viene introdotto nelle diete di persone con problemi intestinali e nello svezzamento dei bambini; molto spesso l’amaranto viene usato come alimento base nella preparazione di pappe per bambini ed anziani. Data la sua abbondanza di proprietà nutritive e alla presenza di proteina è un valido ingrediente nella dieta di tutte quelle persone che per un motivo o per l’altro decidono di non mangiare più carne. Non solo. Sempre grazie alla sua digeribilità e alle sue ottime proprietà nutritive, l’amaranto viene ultimamente impiegato come alimento d’appoggio in diete mirate per “sopportare” delicati trattamenti nella cura di diverse patologie, tra cui anche il cancro.


Preparazione

I chicchi di amaranto, quando vengono bolliti, tendono ad aggregarsi sotto forma di una massa gelatinosa, che può risultare sgradita. Per evitare questo si può cucinare l’amaranto insieme ad altri cereali (per esempio il riso e il grano saraceno), nella misura del 15-20%, migliorandone il sapore e il valore nutritivo. L’amaranto va bollito per 30 minuti (20 in pentola a pressione), in un quantitativo di acqua pari a 3 volte quello dei chicchi. Il sapore è gradevole, dolciastro, ricorda un po’ la nocciola. I grani possono essere tostati in una padella antiaderente con un filo di olio, oppure soffiati.
L’abbinamento migliore dell’amaranto è con gli ortaggi e i legumi, mentre non si dovrebbe combinare con le proteine animali come latticini e carni perché il piatto risulterebbe pesante ed indigesto.

Nessun commento:

Posta un commento