lunedì 11 novembre 2013

Comprensione, Solidarietà e Approccio

Vorrei condividere con voi un argomento caro e sentito dalla maggior parte dei soci del Club degli SPIGAti e anche da coloro con cui condividono la loro vita o a volte molto di più da coloro con cui gli stessi SPIGAti vivono: dieta senza glutine, trasgressioni e depressioni.

La necessità di seguire con precisione la dieta senza glutine è ormai evidente a tutti ma la capacità di seguirla con precisione dipende da diversi fattori che interagiscono tra loro e con gli SPIGAti. Gli SPIAGAti, adolescenti in particolare, ma non solo, risentono degli influssi derivanti dall’ambiente circostante, che si tratti della stessa famiglia, della scuola, del lavoro o degli amici.

Essere rigorosi è difficile, a volte risulta impossibile e in alcuni casi tutto ciò genera malcontento, rabbia o addirittura depressione. Purtroppo come spesso abbiamo già detto c'è ancora tanta disinformazione, poca conoscenza, ma sopratutto poca reperibilità dei prodotti senza glutine in modo particolare nelle occasioni di pranzi, cene, etc fuori casa. Ecco perché molto importante è il grado di difficoltà che gli SPIGATI incontrano nelle relazioni sociali quando sono in giro piuttosto che in casa, anche se questo non è del tutto sempre vero. E' un dato di fatto che andare al bar e non poter mangiare una brioches con e come il proprio compagno o andare all'oratorio e non poter comprare la pizzetta al proprio figlio come fanno le altre mamme o ancora uscire per un aperitivo o una cena e dover selezionare ciò che si può o non può mangiare, indiscutibilmente cambia la qualità della vita, le abitudini e ciò può decisamente comportare uno stato di disagio. Ma è altrattanto vero che a volte è proprio il contesto in cui si vive che ci condiziona in modo più significativo. A volte siamo proprio noi non SPIGAti dal'esterno che non aiutiamo gli SPIAGAti ad accettare la loro condizione di "diversità", che a me piace più considerare "specialità".
Per esempio in occasione di un'uscita tra amici si potrebbe a rotazione proporre di andare in un locale dove ci sia anche il menù senza glutine, nelle occasioni conviviali si potrebbe provare a preparare il pranzo, la cena o l'aperitivo senza glutine o quanto meno comprare qualche cosa che possa mangiare anche lo SPIGAto, o ancora  magari ai bambini insegnare ad esternare con serenità la loro "specialità" magari (come ha fatto qualche mio cliente) comprando delle merendine per tutti in modo che possa condividere il momento della merenda con gli amici e che gli stessi comprendano che il mangiare senza glutine non vuol dire mangiare male o ancora evitare o ammonire frasi che ancora purtroppo mi capita di sentire anche dalle persone più vicine allo SPIGAto, "mamma che schifo questa cosa", non c'è nulla a mio parere che faccia schifo, soprattutto ora, c'è, come per tutte le cose, una cosa che piace più o meno, una cosa più o meno buona. Bisogna comprendere, ed è fondamentale insegnarlo ai bambini soprattuto, l’importanza di osservare scrupolosamente la dieta, perché ogni trasgressione comporta una “crisi” con ripresa della malattia perché, come già visto, ogni qualvolta che si reintroduce anche una minima parte di glutine, si scatena una reazione immunitaria. Se tutti fossimo un po' più comprensivi e informati saremmo di certo più consapevoli e saremmo meglio in grado di far vivere meglio e più serenamente la condizione di "specialità" degli SPIGAti. Se voleste approfondire ulteriormente, vi consiglio caldamente di ascoltare l'intervento molto istruttivo, chiaro e simpatico "L'alimentazione senza glutine e la qualità della vita" del Dr. A. Fasano, uno dei massimi esperti di celiachia, che potete trovare facilmente su You Tube.


Nessun commento:

Posta un commento